Storia di un accessorio che solo le donne con carattere possono indossare: il cappello

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C’è stato un lungo periodo nel passato in cui il cappello, sia per le donne che per gli uomini, era un elemento di fondamentale importanza sia per questioni pratiche, come ripararsi dalla pioggia, sia per sottolineare il proprio status e l’appartenenza ad un determinato gruppo di persone.

Quel lungo periodo si è ormai concluso e nemmeno tanto recentemente, rendendo il cappello un accessorio decisamente meno diffuso…

Ma un accessorio indossato con una scelta consapevole e in grado di contraddistinguere chi lo porta dal resto della massa…

Ma quindi perché abbiamo smesso di indossare cappelli?

Partiamo dal principio, quando i cappelli erano un elemento imprescindibile della moda Occidentale a partire praticamente da… sempre!

Considera infatti che la prima rappresentazione di un essere umano con un copricapo è di 15 mila anni fa e lo testimoniano alcuni graffiti in una caverna a Lussac-les-Châteaux, in Francia. 

Alcuni modelli sono nati con finalità puramente pratiche per proteggere la testa dal freddo, la pioggia o anche i raggi del sole, mentre altri invece servivano per rendere noto uno status sociale o l’appartenenza ad un determinato gruppo (come ad esempio i cappelli indossati dai cardinali o da altre cariche religiose).

Tutto questo fino a quando, nel 20 secolo, abbiamo improvvisamente perso l’abitudine e la tradizione di indossare un cappello ogni volta che si varca la soglia di casa. 

Ma com’è potuto accadere?

Sicuramente il 20 secolo è stato un anno rivoluzionario per il mondo della moda e ha visto delle profonde trasformazioni, passando anche semplicemente da pezzi cuciti a mano dal gusto ancora classico e sfarzoso, con pizzi e ornamenti… 

Fino ad arrivare alla produzione industriale di pezzi di abbigliamento estremamente minimal.

In questi 100 anni di moda ci sono stati più cambiamenti che in qualunque altro secolo e soprattutto molti componenti che sono stati abbandonati col tempo, uno dei quali è proprio il cappello. 

Questo cambiamento è avvenuto a partire dalla Prima Guerra Mondiale, quando il mondo improvvisamente ha dovuto affrontare la brutale realtà della guerra.

In questa situazione ovviamente c’erano ancora donne che indossavano cappelli, ma una crepa ha iniziato ad insinuarsi in questa abitudine proprio perché se dovevi lavorare in fabbrica, lavorare i campi o anche assistere come infermiera i superstiti della guerra, diciamo che in queste situazioni i cappelli non risultavano molto comodi.

Tuttavia è sempre in questo periodo che sono nati alcuni dei design più stravaganti per quanto riguarda i cappelli, proprio perché in questo periodo in cui i tessuti e le risorse erano limitate, i designer e artigiani di cappelli si focalizzarono di più su forme elaborate piuttosto che su decorazioni. 

Superando la Prima Guerra Mondiale e arrivando ai ruggenti anni venti, vediamo che la moda sia femminile che maschile inizia ad essere decisamente meno formale.

In particolare le persone appartenenti alla classe media dei lavoratori, che non era particolarmente interessata all’idea di indossare un cappello per esprimere un determinato status, spesso decidevano semplicemente di non indossarlo.

Anche questo non era che un’eccezione all’interno di una società che ancora prediligeva il cappello, ma era indiscutibilmente un altro segno del cambiamento che stava avvenendo e che avrebbero portato il cappello da accessorio diffuso ad elemento distintivo per poche persone.

Probabilmente il vero cambiamento avvenne a partire dalla Seconda Guerra Mondiale. Dopo il conflitto ci furono donne entusiaste di ritornare alla normalità e di ricominciare a indossare capi, come il cappello, che durante la guerra erano difficilmente reperibili.

Dall’altra parte la guerra mise in luce il fatto che i cappelli non erano una questione di vita o di morte e che si poteva vivere anche senza. In particolare nei paesi dove si era insediato un governo comunista, il cappello era considerato un simbolo del capitalismo e quindi disprezzato.

Gli hat designer degli anni 50 dovettero lavorare sodo per compensare il duro periodo della guerra e per questo sbocciarono in questi anni cappelli dalle forme e grandezze più disparate che venivano ampiamente promossi anche dai magazine. Ma le donne iniziarono a scegliere modelli più piccoli e semplici come i pillbox o i fascinator. Se si guardano foto di quegli anni qualche cappello è ancora visibile, ma non è così comunemente diffuso come prima della guerra.

Come è evidente anche dalle foto, il cappello è ormai un accessorio accettato ma non socialmente “richiesto”.

A questa grande trasformazione ne seguirà un’altra arrivata con gli anni 60 con cui si alzerà una ventata di aria nuova per quanto riguarda tutto il mondo della moda e che ha introdotto lo stile moderno fatto di diversi trend adatti ad esaltare le singole individualità.

In particolare la moda di questi anni diede il colpo finale al trend dei cappelli proprio perché questo accessorio che fino a questo momento era stato sinonimo di maturità, stato sociale ed eleganza, non si adattava più allo stile sfarzoso, colorato e giovanile degli anni 60.

Con questo ovviamente non significa che i cappelli hanno smesso di esistere, anzi. Semplicemente hanno cambiato il loro significato e il loro utilizzo…

Cosa significa indossare un cappello oggi?

Visto che oggi non è più “obbligatorio” indossare un cappello quando si esce di casa, decidere di indossarlo comunque diventa inevitabilmente una scelta consapevole, la scelta di indossare un accessorio in grado di distinguerci da tutto il resto delle persone.

Oggi infatti sono molte di più le persone che decidono di non mettere un cappello, cosa che inevitabilmente fa risaltare chi sceglie invece di non rinunciare a questo accessorio.

Ovviamente questa è una mia interpretazione personale, ma se anche tu ami i cappelli come li amo io, credo che allora concorderai con me nel dire che oggi indossare un cappello permettere di esprimere la propria unicità, la propria personalità. 

E ci permette anche di non sentirci omologate, uguali a tutto il resto delle persone.

Per questo io credo che solo un determinato tipo di donna è in grado di indossare un cappello con stile, sentendosi perfettamente a suo agio con questo accessorio: 

Una donna forte, indipendente, fiera e che non ha paura di esprimere la propria personalità e di esaltare la propria figura con un accessorio che, indiscutibilmente, ti rende davvero affascinante.

Questo, ripeto, rimane il mio pensiero e soprattutto come io personalmente vivo il fatto di indossare un cappello che sia in grado di risaltare la mia personalità, femminilità e indipendenza, cosa che sinceramente non credo tutti i cappelli siano adatti a questo scopo. Ma di questo ne parleremo nella prossima puntata 😉

A presto,

Anna

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